Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Il mondo della mafia è cambiato e il rispetto che le organizzazioni criminali riservavano a donne e bambini, ad oggi non è più un "valore" delle 'ndrine. Essi prima erano intoccabili, ma la storia moderna ci sta insegnando che non sono più tali. E' un libro che ti farà riflettere molto, in quanto è una vera storia di 'ndrangheta, una lotta di una donna incredibile che ha voluto ribellarsi e che avrebbe voluto provare a farsi una vita propria. Una donna eroica, un esempio per tutti, che in Calabria era semplicemente definita: una cosa lorda. Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti "E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti". Padre Pino Puglisi Un libro che disegna perfettamente le logiche criminali calabresi, le affiliazioni, i giuramenti, le vendette familiari, ma racconta soprattutto la parte positiva e coraggiosa di questa realtà. Ovvero, chi pur nascendo in un contesto mafioso vuole ribellarsi e provare a vivere una vita normale, fuori da un contesto familiare mafioso. Ma la storia ci dice che chi nasce dentro la 'ndrangheta o ci convive o esce da morto. E' la storia di Lea Garofalo, una donna coraggiosa che non ha mai accettato la sua provenienza e ha fatto di tutto pur di scappare da una realtà inaccettabile, la 'ndrangheta. Ha subito pressioni psicologiche, maltrattamenti, torture e ha vissuto in solitudine solo perchè ha avuto il coraggio di dire 'no', una donna abbandonata anche dallo stato. Nata in un paesino del crotonese in una famiglia notoriamente mafiosa, si innamora di Carlo Cosco, anche lui proveniente da una famiglia influente della zona. I due si trasferiscono a Milano. Il pensiero di Lea è stato: andando via dal mio paese mi allontanerò definitivamente dal contesto mafioso. Invece no, fu la sua disgrazia. Carlo Cosco diventa una delle persone più influenti dell'hinterland milanese, avendo in mano lo spaccio di droga e gestendo una cosca locale. In sostanza, Lea sperava di "scappare" dalla Calabria, ma la malavita non è mai uscita dalla sua vita, anzi l'ha inseguita fino a Milano, per sua sfortuna. Lea non accetta la situazione e nel 2002 diviene collaboratrice di giustizia, esponendosi così per la prima volta contro il sangue del suo sangue, i suoi familiari. Ottiene, quindi, lo spostamento in varie città d'Italia assieme alla figlia Denise, ma servì a poco perchè Carlo Cosco e suoi sicari le seguono costantemente e in un'occasione provano anche a farle un blitz in casa con la scusa di sostituire una lavatrice. La figlia capisce tutto e in quel frangente si salva grazie alla chiamata alla polizia. Era un segnale, qualcuno lo ha colto? Nessuno. Troppo tardi, forse. Come ci ha tragicamente lasciato preferisco non riportarlo, di sicuro era una morte annunciata. Consiglio di leggere il libro per comprendere fino in fondo il messaggio di speranza e di infinito coraggio lasciato da Lea e dalla figlia Denise, che ancora oggi combatte e vive nell'anonimato solo per avere avuto la "colpa" di nascere in quella famiglia. Lea sognava la liberà, sognava l'Australia e una vita normale. Invece diventò un'infame, una vergogna, una cosa lorda (in calabrese). Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri d'inchiesta? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. |
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