Le famiglie mafiose hanno figli incensurati, laureati in medicina, ingegneria, giurisprudenza, che poi gestiscono la cosa pubblica in modo mafioso. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Un viaggio nella 'ndrangheta calabrese partendo dagli albori fino all'attuale situazione generale che ha imborghesito, e quindi, elevato (per così dire) il concetto di mafia e per questo motivo riscontriamo la presenza di inserimenti di affiliati all'interno della politica, della medicina, della giurisprudenza. La mafia si sta adeguando ai giorni nostri e ed è sempre più a suo agio, purtroppo, nelle classi dirigenti dei poteri forti dello stato. La crudeltà, il sangue, i sequestri, sono oramai concetti superati di un'organizzazione che aveva la necessità di incutere terrore e affermare la sua egemonia. Oggi, questo silenzio assordante di un potere ormai consolidato, in tutta Italia, ma direi anche in tutto il mondo, non fa altro che confermare che il grado di "Santa" si è perfettamente integrato nelle istituzioni. Pensi sia un problema del sud? Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti “Con il grado di 'santa' uno 'ndranghetista può essere anche massone deviato. Questo vuol dire più potere, entrare nella stanza dei bottoni, cogestire la cosa pubblica, avere contatti con professionisti". Nicaso (giornalista, docente e scrittore) e Gratteri (procuratore della Repubblica di Catanzaro), due massimi esperti di mafia raccontano per filo e per segno come è nata la 'ndrangheta, come si è evoluta e soprattutto quali sono le vecchie e nuove aree di competenza, ma principalmente di influenza delle organizzazioni criminali. Per quale motivo nessun governo ha mai deciso di combatterla? Come mai non ci sono più spargimenti di sangue e quali sono state le radici criminali? Partiamo dagli albori con una piccola cronistoria utile a capire l'evoluzione della malavita e cosa viene raccontato all'interno di questo prezioso libro. Si parla di mafia calabrese, o meglio "picciotteria" (poi dranghita, dopo 'ndranghita, e infine 'ndrangheta, vuoi conoscerne il significato? leggi la recensione di "Dire e non dire") sin dalla fine dell'800 per la presenza di una delinquenza interessata principalmente alla costruzione delle ferrovie. Ma è agli inizi del '900 che si delineò la prima vera testimonianza: due criminali uccisero due preti nella provincia di Reggio Calabria, come afferma Gratteri. Successivamente dagli '20 ai '60 iniziò a radicarsi principalmente nella provincia di Reggio Calabria, momento in cui iniziarono a spiccare dagli anni '60 in poi le prime famiglie che hanno, e alcune delle quali lo stanno ancora facendo, monopolizzato l'economia di un'intera regione. E non solo, vedremo che questo dominio si estenderà anche a livello internazionale. Parliamo dei Piromalli di Gioia Tauro (il fautore fu Don Mommo), dei Tripodo di Reggio Calabria (Don Mico), e i Macrì (Antonio) della Locride. Ci furono due guerre di 'ndrangheta (una negli anni '70 e una negli anni '80) in cui tutti tra i nomi citati, solo Don Mommo Piromalli ebbe la meglio. Macrì fu ucciso dalle cosce nemiche e Don Mico Tripodo è stato fatto fuori dalla camorra quando si trovava in carcere. A queste famiglie si sostituirono dei nuovi giovani rampanti (i De Stefano, i Morabito, gli Imerti ecc.) che hanno "evoluto" il concetto di mafia e lo hanno esteso alla massoneria, ai poteri forti (la Santa, quindi), ai grandi appalti, ma soprattutto alla droga. I "vecchi" boss non era favorevoli né alla Santa, ovvero a collaborare con gente influente esterna alle cosche, né al fatto che le organizzazioni dovessero sporcarsi le mani nel commercio della droga, ma mai scelta fu più azzeccata. Per loro s'intende. Iniziarono a crearsi dei fitti rapporti con la Colombia e altri paesi dell'America del Sud per potenziare questo business. La 'ndrangheta venne quindi internazionalizzata a 360°: attraverso l'acquisto di ristoranti, bar e ovviamente grazie allo spaccio di cocaina, iniziando dalla Germania, Austria, Svizzera, e tanti altri stati colonizzati dai boss calabresi, i quali iniziarono ad aprire i "locali" all'interno di città e paesi, anche i più sconosciuti. Il 60% del guadagno della mafia calabrese, oggi, proviene proprio dalla cocaina. Tra gli anni '80 e '90, poi, abbiamo assistito a sequestri, guerre, vendette e centinaia di morti causati dalla mafia. Ma è solo storia, oggi la presenza criminale è ben radicata nei contesti politici, senza però, chissà come mai, causare nessuno spargimento di sangue. Perché questa premessa? Senza entrare troppo nei dettagli di altre decine di famiglie che si sono insediate, alleate e scrupolosamente divise aree di competenza nelle città, nelle province e negli stati di tutto il globo, quello che è cambiato l'approccio al potere e le modalità su come trarre guadagno sfruttando nuove opportunità di business. Com'è cambiata quindi la 'ndrangheta? “La 'Ndrangheta vota e fa votare. Oggi sono i politici ad andare a casa dei capimafia per chiedere pacchetti di voti in cambio di appalti, mentre fino ad una ventina di anni fa era il contrario". Nicola Gratteri La mafia tende ad inserirsi in qualsiasi funzione pubblica, con tenaci propositi di speculazione, corruzione, potere per aver maggiore capacità di inserimento all'interno di grandi opere pubbliche, vedi autostrade, ferrovie, grandi progetti, appalti, insomma dovunque si possa generare denaro. Cosa ha fatto lo stato dall'800 ad oggi per evitare lo strapotere delle organizzazioni criminali? La corruzione sta sempre più influenzando le regole del mercato, distorce la libera concorrenza, scoraggia gli investimenti dei privati, influenza le scelte politiche e compromette lo sviluppo di tanti territori, in primis quello calabrese. Quando dobbiamo ancora mentire davanti alla realtà e pensare che la mafia sia ancora "una questione meridionale"? Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri d'inchiesta? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. |
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